MA FUNZIONA L'OMEOPATIA?

11.02.2014 19:40

 

MA FUNZIONA L'OMEOPATIA?

 

Siuccome non è mai bastato dire che agisce come un microvaccino, pur  fra critiche persistenti, numerosi ricercatori e studi si sono accumulati per motivarne le funzioni biochimiche. Allego un elenco un poco lungo ed a cui ciascuno puo dedicarsi a piacer suo .

 

1)Anomalia di luminescenza di un granulo omeopatico (2008 Homeopathy, 2008, 97, (3), 134 )

L'esperimento mostra una variazione importante di decadimento del segnale di luminescenza ritardato tra i di granuli medicati e quelli di controllo dovuta alle differenti caratteristiche fisiche tra i due tipi di campioni. In particolare sono stati presi in esame segnali di luminescenza ritardata di globuli di Argentum metallicum CMF (100mF), di Cantharis CMF, di Bovista CMF, eccitati con una loro propria frequenza di risonanza di 2.060 MHz. I globuli di Arnica CMF hanno mostrato un ritardo di luminescenza quando eccitati sia a 2.060 MHz che a 1.828 MHz. Alc. LMK (50MK) non veniva eccitato dalle frequenze e ha dimostrato le proprietà di globuli controllo. I segnali di ritardo di luminescenza ottenuti nel corso dell'esperimento erano caratterizzati dal coefficiente B2 tipico della luminescenza ritardata per i sistemi complessi non-viventi e dal coefficiente B0 per i sistemi viventi. I coefficienti risultano indicativi ( secondo I ricercatori) di strutture quantistiche olistiche nelle potenze omeopatiche. Queste scoperte suggeriscono inoltre che ciascuna potenza omeopatica ha frequenze di risonanza diverse tra loro e che esistono segnali di frequenza di risonanza anche nelle potenze omeopatiche elevate.
Che nella fisica potesse esserci la prova dell'esistenza di una attività delle diluizioni, anche elevate, dei farmaci omeopatici era ipotesi già da tempo avanzata da più parti. Questo studio forse è una conferma all'intuizione e, si auspica, lo stimolo, per i laboratori attrezzati, all'approfondimento e alla dimostrazione di un meccanismo d'azione ad oggi non identificato.

2)2.5.2012
Dopo studio di "Psychopharmacology", un nuovo studio rivaluta omeopatia. È stato pubblicato da "Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine", l'articolo dal titolo "Testing homeopathy in mouse emotional response models: Pooled data analysis of two series of studies" a firma di ricercatori dell'Università di Verona. Un primo lavoro, pubblicato dalla rivista "Psychopharmacology", aveva mostrato un effetto positivo del medicinale omeopatico Gelsemium sempervirens nel modulare i comportamenti e le risposte emozionali nei topi di laboratorio. I risultati erano però stati "contestati" da alcuni ricercatori di un noto istituto di ricerche Farmacologiche per una presunta mancanza di riproducibilità. Prendendo spunto da tali obiezioni, questo nuovo studio riassume tutte le prove fatte e le rivaluta con nuovi test statistici, confermando l'efficacia del medicinale e la riproducibilità dell'effetto in due diverse serie di ricerche, fatte nel corso di quattro anni
Lo studio conferma che vi è un'azione farmacologica sia quando la concentrazione teorica di gelsemina (principio attivo) è alla diluizione/dinamizzazione 9CH (nona centesimale, diluizione di un fattore 10 seguito da 17 zeri), sia quando è alla diluizione/dinamizzazione 30CH, laddove - tenendo conto delle conoscenze tradizionali - non dovrebbe più esserci presenza di "molecole" di gelsemina. Le proprietà delle alte diluizioni - che gli studi del gruppo veronese e di altri centri a livello internazionale (inclusi i laboratori del premio Nobel Luc Montagnier) hanno confermato e consolidato indicano che non può trattarsi di un mero effetto "placebo". I vari tentativi di screditare questo tipo di farmacologia - espressi ripetutamente e ossessivamente con lettere ai giornali e blog - si infrangono di fronte alle semplici evidenze.

3).2012

Uno studio ( Michael Frass) esamina dieci diversi paesi tra cui Austria, Svizzera, Germania, Italia, Danimarca, Gran Bretagna, USA, Sud Corea, nei quali l'utilizzo delle MEDICINE COMPLEMENTARI (CAM) varia tra il 5% il 74,8%, con una media del 32,2%. Dai dati emerge anche un incremento di ricorso alle CAM dal 1990 al 2006. In particolare i sondaggi mostrano che la Germania è passata dal 14% del 1970, al 28% nel 1997, al 34% nel 2002.
E' soprattutto nei paesi di lingua tedesca che si è registrato l'aumento nell'uso dell'omeopatia e dell'agopuntura. Le altre tecniche maggiormente usate sono la chiropratica, la fitoterapia, i massaggi. Gli utenti che le richiedono sono soprattutto donne, soggetti di mezza età, istruiti e collaboranti nella scelta terapeutica. Lo stesso studio mostra che le patologie maggiormente trattate sono l'insonnia, la depressione, il mal di schiena, l'emicrania e le gastroenteriti. Fra gli intervistati universitari i più critici sono stati gli studenti di medicina, di cui solo il 10% si era rivolto a un professionista esperto contro il 44,7% degli studenti infermieri e il 18,2% degli iscritti a farmacia. Considerazione importante è che nella maggioranza dei paesi le CAM non sono convenzionate dal SSN né coperte da Assicurazione, per cui il gradimento è indice del fatto che le CAM danno benefici che superano i costi.
Molti dei medici intervistati non avevano fatto un corso di formazione, ma ritenevano che le CAM dovrebbero essere insegnate all'Università (ospedalieri 60%, medici del territorio 75%, studenti in medicina 84%). Nell'ambito della ricerca un'altra indagine ha riguardato i motivi per cui medico e paziente non avevano affrontato l'argomento CAM: entrambi credevano che l'altro non fosse interessato al tipo di terapia. Il 63% dei medici ha dichiarato che ad aver avviato la discussione su vantaggi e rischi della terapia CAM erano stati i pazienti.

 

4)Da quotidiano sanità 29-11-2013 Oms elabora strategie per la medicina "alternativa" un sunto personale!
La medicina tradizionale, regionale, popolare e la “medicina complementare e\o alternativa” comprende una vasta gamma di pratiche. Medicina antroposofica, omeopatia, fitoterapia, chiroterapia, naturopatia, osteopatia.qigong, yoga, medicina termale, terapie fisiche, psicofisiche, mentali e spirituali e sostanze prodotte con minerali In molti paesi europei e in Nord America, queste tecniche sono interne a programmi universitari.Aggiungo che molte di queste medicine vengono persino riciclate nella medicina "ufficiale" ( la ZOOLITE come CHELANTE; rusco, haesculus, etc Un ampio numero di pazienti con la sclerosi multipla, ad esempio, ricorrono alla Medicina complementare e alternativa (CAM), con una prevalenza in Spagna (41%), Canada (70%) e Australia (82%). L’uso di questo approccio varia notevolmente tra 39 paesi presi in considerazione. A praticare le medicine complementari sono sempre più numerosi i medici ortodossi.
La scelta di medicine alterantive segue vari fattori: domanda maggiori servizi sanitari, l’insoddisfazione dei servizi esistenti, cura della persona nella sua interezza ( ossia medicina olistica e non settorale e sintomatica, aggiungo io). Da non sottovalutare il risparmio economico poichè tali metodiche abbattono i costi sanitari e farmaceutici ( aggiungo che spesso semplificano le terapie aggredendo cause profonde).
I programmi formativi (lauree, master e dottoratiI in ambito medicine alternative, sono aumentati fino a 39 unità, coprendo il 30% dei paesi intervistati.Una pratica non convenzionale in grande espansione è ad esempio l’agopuntura, oggi utilizzata su scala globale. Secondo i dati forniti da 129 paesi, ben l’80% di essi ne riconoscono l’uso.

 

5)Metanalisi a sorpresa 2005

A distanza di qualche anno, sulle pagine del Journal of Clinical Epidemiology viene smontata la metanalisi con cui Shang ha svilito l'omeopatia a semplice effetto placebo: è stato sufficiente esaminare gli stessi dati con un occhio più attento...

 

6)2013

ROMA - Nasce a Roma il primo museo dell'omeopatia, da un progetto del Professo Antonio Negro scomparso nel 2010, fondatore dell'Accademia Italiana di Omeopatia e indiscusso leader dell'Omeopatia moderna, sara' inaugurato oggi.
Il Museo ha sede in Piazza Navona nei locali dove l'Accademia Italiana di Medicina
Omeopatica (AIMO) ha svolto la sua attivita', per 50 anni, dal 1953 al
2003. Il Museo e' l' unico del suo genere in Italia. In Europa ne
esiste soltanto un altro, presso l'Istituto di Storia della Medicina di
Stoccarda - Fondazione Bosch, che conserva le opere manoscritte di
Samuele Hahnemann (1753 - 1834), padre dell'Omeopatia.

 

7)2010

A Londra nasce un nuovo Royal Hospital . Nel mese corrente il Royal London Homeopathic Hospital ( fondato nel 1849) ha cambiato il suo nome in "The Royal London Hospital for Integrated Medicine" (RLHIM). Il cambiamento è dovuot alla erogazione di prestazioni non solo di omeopatia, ma anche di agopuntura, fitoterapia, psicoterapia e terapia integrata, anche in oncologia.Il Royal London Hospital collabora attivamente sia con i medici del servizio sanitario, sia con le cliniche ospedaliere e universitarie, particolarmente con quelle situate, come il Royal, nel centro di Londra. V'è un un altro ospedale inglese (lo scozzese Glasgow Homeopathic Hospital il cui nome attuale è "Center for Integrative Medicine") che esercita medicina integrata. In Italia v'è l'Ospedale di Medicina Integrata di Pitigliano. Si va ridefinendo il pensiero medico integrandosi con le Medicine Complementari, naturali e dotate di visione globale ell'individuo ???

 

8)2014 Da una Ricerca di Montagnier (2014) un'ulteriore conferma omeopatica. La notizia di qualche mese; Luc Montagnier dimostra sperimentalmente la memoria dell' acqua. Ciò riafferma in maniera conclusiva l' azione delle soluzioni ultradiluite dei medicinali omeopatici (quelle che non contengono molecole quantizzabili). Induce l'acqua pura in un certo recipiente ad adottare la stessa configurazione dell' acqua di una soluzione di frammenti di DNA contenuta in un recipiente diverso. Questo può essere fatto collegando esternamente i due recipienti con un solenoide attraversato da una corrente di 7 Hz. Sempre a detta degli autori l'acqua pura così ottenuta si comporta da un punto di vista biologico come la soluzione di DNA. La notizia ha promosso ulteriormente il principio omeopatico. Di fatto Montagnier viene a sostenere non solo e non tanto l'omeopatia, quanto il teletrasporto dell'informazione biologica. Il farmaco omeopatico non contiene materia ma la memoria della stessa che spinge l'organismo a reagire ad una minaccia patologica" virtuale" generando reazioni identiche a quelle di un vaccino o , se vogliamo, simili a quanto avviene in un attacco di panico. Questo e’ un falso allarme che tende a far scattare contromisure fisiche e mentali dell’individuo come esistesse davvero un pericolo.Grossomodo la stessa cosa avviene col farmaco omeopatico poichè l'organismo reagisce a qualcosa che non esiste .


 

9)2009

E' di questa epoca che in Svizzera le associazioni di medicina antroposofica, di omeopatia, di fitoterapia e di MTC (Medicina Tradizionale Cinese) hanno presentato all'Ufficio Federale della SanitPubblica le domande di iscrizione delle loro prestazioni di medicina complementare nel catalogo delle prestazioni dell'assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie. La decisione del Dipartimento Federale prevista per la fine dell'anno.

10) 21.1.10

Dana Ulman sull'ultimo numero di eCAM ci legge e recita una storia. E' quella di Charles Darwin che nel 1849, al culmine della ripresa di disturbi digestivi che lo perseguitavano da anni, chiede l'aiuto di James Manby Gully un medico omeopata della città. Nonostante un certo scetticismo del paziente, Gully ottiene un miglioramento sorprendente dei sintomi di Darwin, che tuttavia continua a restare piuttosto perplesso. Lo scetticismo non impedisce però all'uomo di scienza di fare sperimentazioni biologiche positive su piante insettivore, utilizzando dosi omeopatiche di sali d'ammonio, sorprendendosene e confessando ai figli il proprio sconcerto.

 

11) STATISTICHE SULL' OMEOPATIA NEL MONDO

Utilizzata in più di 80 paesi da circa 100.000 medici, l’omeopatia continua a crescere in Nord America e sta sfondando in tutto il mondo. Oggi sono numerosi i paesi il cui sistema sanitario riconosce e risarcisce il farmaco omeopatico.Negli USA, la FDA (Food and Drug Administration) riconosce dal 1938 la farmacopea omeopatica americana (HPUS). Riferimento ufficiale in materia consente la registrazione dei ceppi omeopatici. Per essere immessi sul mercato americano, i farmaci omeopatici devono rispondere alle condizioni stabilite dalla FDA nel 1998.Da parte sua, l’ufficio delle terapie alternative e complementari del NIH (National Institute of Health) diffonde informazioni ai pazienti e alla comunità medica sulle valutazioni scientifiche dei farmaci omeopatici.In Canada, il quadro regolamentare dei farmaci omeopatici è progredito dal 2003. Pur conservando il numero di registrazione (DIN-HM), il farmaco omeopatico è entrato dal 1° gennaio 2004 nella categoria dei prodotti naturali per la salute.In Brasile, l’omeopatia è una specialità medica riconosciuta dal 1980 dal Conselho Federal de Medicina.Negli Emirati Arabi Uniti, il ministero della Sanità ha posto in essere una regolamentazione omeopatica nel 2001, costituendo una zona d’influenza per gli altri paesi della regioni.In India, oltre 250.000 medici omeopati e 75.000 ausiliari sanitari prescrivono l’omeopatia. Questa specialità è iscritta nel sistema nazionale della salute indiano accanto alla medicina occidentale e ai due sistemi di medicina indiana tradizionale, Ayurveda e Unani. L’Australia, la Tunisia, il Marocco, Libano, Ucraina, Russia riconosce queste farmacopee, oltre alla propria.

12) QUALCHE SITO PRO E CONTRO

https://www.bovagiuseppe.com/la-medicina-omeopatica/137-riconoscimento-europea-per-lomeopatia.html

Qui trovate un esempio del tipo di preparazione didattica che consente il riconoscimento al medico ad esercitare l'omeopatia

https://www.mangialavori.com/articoli/La%20Didattica%20in%20Medicina%20Omeopatica.pdf

 

Si afferma che l'omeopatia è pericolosa 22 8 09

https://aleksfalcone.org/blog/2009/08/loms-avverte-lomeopatia-uccide/

 

Nel 28 3 10 L'OMS prende in consderazione il valore dell'omeopatia

https://archiviostorico.corriere.it/2010/marzo/28/Omeopatia_Oms_detta_regole_per_co_9_100328128.shtml

 

12) MEMORIA DELL'ACQUA un principio attivo infinitesimamente diluito (secondo il peculiare

metodo omeopatico) ha una azione terapeutica dovuta alla memorizzazione (da parte delle molecole dell'acqua) delle frequenze ultradeboli prodotte dalla sostanza in essa disciolta

Su questo versante esistono già i promettenti lavori dei fisici milanesi Preparata e

Del Giudice (Del Giudice E., Preparata G. -1995: Coherent dynamics in water as

a possibile explanation of biological membranes formation. J. Biol. Phys. 20:105-

116) e i recenti studi di Geckeler e Sama (Geckeler C., Sama S. – Chemical

Communication 2001: 2224; Coughan A. – New Scientist, Nov. 2001).

Parallelamente, una possibile, razionale spiegazione del meccanismo d’azione dei

farmaci diluiti omeopaticamente viene fornita dalla Reazione immunologica di

soccorso (H. Heine, M. Schmolz – Immunoregulation via “bystander suppression”

needs minute amounts of substances – a basis for homeopathic therapy? – Med

Hypotheses, 2000 Mar; 54(3):392-3).

 

13) un lunco elenco di ulteriori ricerche

 

1991, in Olanda, J. Kleijnen e Coll. hanno valutato 107 ricerche cliniche in

omeopatia Ne hanno selezionate 22 Di queste 22, 15 hanno evidenziato l’efficacia terapeutica del

farmaco omeopatico contro pazienti non trattati o trattati con placebo. La metanalisi

di Kleijnen è, quindi, stata formulata prevalentemente su studi osservazionali.

Globalmente, i lavori raccolti da Kleijnen e Coll. hanno fornito risultato positivo

81 volte su 107 (76%).

1997 è stato pubblicato il rapporto “Overview of data from homeopathic

medicine trials” firmato dagli esperti (clinici, farmacologi universitari e alcuni

ricercatori in campo omeopatico) della Commissione istituita dalla Comunità

Europea Gli esperti hanno evidenziato 377 lavori clinici, ne hanno selezionati 220 e ne

hanno recensiti 184.Sui lavori migliori è stata effettuata una ricerca accurata, durata numerosi mesi, al

fine di valutarne la validità scientifica.Le conclusioni a cui è giunta la Commissione sono inequivocabili: il numero dei risultati significativi non può essere imputato al caso,

1997, K. Linde e Coll. ( Monaco) hanno pubblicato sulla prestigiosa

rivista Lancet i risultati di una metanalisi su ben 135 trials clinici basati sul

confronto di farmaci omeopatici versus placebo (Linde K. et Al. – Are the clinical

effects of homeopathy placebo effects? A meta-analysis of placebo-controlled

trials. Lancet 1997; 350:834-843).Gli Autori concludono che “… I risultati di questa meta-analisi non sono compatibili con l’ipotesi che gli effetti clinici dell’omeopatia siano completamente dovuti

all’effetto placebo” Sempre Linde, nel 1994, aveva già pubblicato i risultati positivi relativi a studi di

ricerca di base condotti con farmaci omeopatici (Linde K. et Al. – Critical review

and meta-analysis of serially agitated diluitions in experimental toxicology –

Human Exp. Toxicol., 1994, 13:481-492).

1998, E. Ernst e E.G. Hahn forniscono una descrizione molto aggiornata dello

stato dell’arte” in omeopatia con conclusioni simili a quelle a cui è giunto Linde

nella sua metanalisi del 1997. (Ernst E., Hahn E.G. – Homeopathy: a clinical

appraisal. Oxford – Butterworth. Heinman, 1998).

1998, P. Bellavite, Professore associato di Patologia Generale presso l’Università di Verona, pubblica una minuziosa rassegna che raccoglie, classifica ed analizza la gran parte della Letteratura scientifica disponibile che documenta. Giunge alla conclusione che “l’opinione comune che non esistono prove scientifiche dell’efficacia clinica della omeopatia va quindi confutata” .

Un’ultima metanalisi del 2000, su 24 studi relativi a sperimentazioni cliniche controllate

e randomizzate ha concluso che “sono state provate evidenze che la terapia

omeopatica è più efficace del placebo” (M. Cucherat et Al. – Evidence of clinical

efficacy of homeopathy. A meta-analysis of clinical trials. Eur. J. Clin.

Pharmacol., 2000; 56:27-33).

Curiosamente questo tesoro

 

Il numero complessivo, aggiornato a dicembre 2001, delle pubblicazioni reperibili

nelle Banche Dati Internazionali (Medline, Embase, Biosis, British Library,

Stock Alert Service, SIGLE, Amed, ecc.) che si riferiscono a studi clinici controllati

su patologie nosograficamente definite e che dimostrano l’efficacia terapeutica

del farmaco omeopatico sono circa 400 e rappresentano l’80% circa dei lavori in Omeopatia.

Nel solo periodo tra il 1998 ed il 2001, sono indicizzati su Medline ben 98 studi

(25%), segnale incontrovertibile del progressivo interesse dei ricercatori verso

l’Omeopatia.

 

Allego alcune bibliografie ( riportate dalla ricerca della Guna)

1) ENBERGS H., ARNDT G. – Effetti di Lachesis in diverse diluizioni omeopatiche sulle colture di linfociti

da sangue di coniglio. La Medicina Biologica, 1995/2; 4-9.

2) KANUI T.I., ENBERGS H. – Effetti di Nux vomica Homaccord e Atropinum comp. sull’attività intestinale

in vitro. La Medicina Biologica, 1996/2, 43-47.

3) HARISCH G., DITTMANN J. – Studi in vitro e in vivo sull’efficacia di sostanze dinamizzate e non

dinamizzate. La Medicina Biologica, 1998/2; 25-33.

4) ENBERGS H. – Efficacia dei farmaci omeopatici suis ed Arnica comp.® sull’attività dei linfociti e dei

fagociti. La Medicina Biologica 1998/3; 5-14.

 

14) IL PROBLEMA DELL'EFFETTO INVERSO (che è anche l'effetto vaccino)

R.ARNDT (fisiologo tedesco) e successivamente H.SCHULTZ (farmacologo tedesco) nel 1800

dimostrarono che esiste un'INVERSIONE d'effetto farmacologico fra dose PONDERALE e

DILUIZIONE OLTRE LA MATERIA

Piu esattamente dimostrarono TRE differenti azioni di una stessa sostanza

1)In alte dosi sortisce un'effetto DIRETTO INIBISCE una reazione bologica

2)In dosi MEDIE ECCITANO la stessa funzione biologica

3)In dosi MINIME EQUILIBRANO la stessa funzione con azione INVERSA alla dose

ELEVATA

BROWN (fisiologo dei rpimi del 1900 ) confermo' con sperimentazioni ENZIMATICHE

CONNEY e BURNS nel 1963 confermarono sul piano immunitario

PISCHINGER nel 90 ha dimostrato che una TOSSINA ha un'azione PATOGENA in alte

dosi ed una TERAPEUTICA se inoculata in dosi MINIME

LA BIOCIBERNETICA dimostra che sostanze in dosi INFINITESIME liberano nell'organismo

FREQUENZE ad azione TERAPEUTICA mentre sollecitazioni ECCESSIVE generano solo

RESISTENZE da parte dell'organismo stesso

SPERIMENTAZIONI SU CAVALLI (1997 reggimento dei Carabinieri di Roma) dimostra

l'efficacia di somministrazioni di sostanze terapeutiche Omeopatizzate in contrapposizione con

le frequenti intossicazioni da farmaci in dosi massiccie agli stessi animali

MEDLINE (principale banca dati biomedici mondiale) accredita nel 1995 all'OMEOPATIA

283 ricerche e relative CONFERME d'efficacia

Inoltre

-UTILIZZATA PER CURARE I CAVALLI DEI CARABINIERI MESSAGGERO 29 9 97

-APRE GUARDIA MEDICA OMEOPATICA MILANO 5 97

-LONDRA OSPEDALE OMEOPATICO

-UTILIZZATA DAI HEIPRAKTIKER TEDESCHI

-SI CURA OMEOPATICAMENTE CARLO D'INGHILTERRA COORIERE MEDICO 30 10 97

-SI UTILIZZA OMEOPATICAMENTE IL BOTULINUM ( EUROPEO 11 929 ) PER CURARE -STRABISMO DOTT SHANTZ ( WISCONSIN)

-IN INDIA è RICONOSCIUTA DAL 1936 ( FACOLTA 5 ANNI , 92 SCUOLE AUTORIZZATE , )

-SU 200.000 MEDICI 70.000 SONO ISCRITTI ALL'ALBO DEGLI OMEOPATI

-SCORPIONE NELLA SCLEROSI MULTIPLA RICERCA 1982 8 A.E.BRELAND , R.D.CURRIER ) IN ARIZONA DONNA DI 43 ANNI

-2.8 VOLTE PIU ATTIVA DEL PLACEBO SECONDO 89 STUDI RANDOMIZZATI

LANCET UNIVERSITA DI MONACO ( TEMPO MEDICO 1 10 97)

-MEDLINE e bmj riportano 4 ricerche sull'omeopatia nelle riniti con risultati positivi (11 2000 ) cui reagisce un medico sul TEMPO MEDICO 22 11 2000 CONTESTANDO TUTTO ( GIOVANNI FEDERSPILLI ) che gia ripeteva questo discorso nel11 3 98

-QUATTRO RICERCATORI E OMEOPATIA ( medico omeopatico 97 ) ROLLAND CONTE (ECONOMISTA) , HENRJ BERLIOCCHI ( MATEMATICO DEL S.-CLOUD) , YVES LOSNE ( SPECIALISTA MEDICO IN R.M.N. ) GABRIEL VERNOT ( INGEGNERE PROGRAMMATORE ) dichiarano:

1)L'omeopatia ha esperienza di 200 anni sulle stesse sstanze sperimentate

2)I farmaci omeopatici emettono onde BETA CARATTERISTICHE E DIFFERENZIATE

3)La diluizione in acqua genera BUCHI BIANCHI dotati di alta energia e bassa materia

I neutroni emessi urtano gli iperprotoni che , aloro volta , emettono onde beta

4)QUESTO TIPO DI FREQUENZE RIESCE AD INTERAGIRE ANCHE COL DNA e cio aumenta all'aumentare della diluizione

-PROGETTO DELPHY RACCOGLIE I CASI CLINICI DEGLI OMEOPATI (Germany Susanna Boldi-Wanker -theresienstrasse 26 d 95386 Eiching ) e.mail--delphihomeopathy@compouserve.com

-OMEOPATIA E MEDLINE PUBBLICA:

1)Britissh Medical Journal pubblica 107 ricerche omepatiche ; 27 in doppio ceco.

2)Suy 175 bambini linfatici l'edffetto è stato superiore al placebo

3)Nelle anestesie preoperatorie non ha migliorato i sintomi ( ma non furono consultati omeopati esperti per

tale ricerca compnque non di tipo omeopatico )

4)Studio su diarree in Pediatrics del 1994 ( Seattle) con esito superiore al placebo in doppio ceco

5)Ricerca su PSYCHOSOMATIC RESEARCH con Belladonna 30 ch gli esiti sono stati complessi

( ma gli autori non conoscono la complessita del rimedio)

_MEMORIA DELL'ACQUA MEDICI ITALIANI CONFERMANO BENVENISTE

IL LIQUIDO CONSERVA LA MEMORIA DEL FARMACO ANCHE OLTRE IL NUMERO DI AVOGADRO (MEDICINE OGGI CORRIERE MEDICO 6 7 88

 

15) Il mistero delle diluizioni ultramolecolari

Si è svolto lo scorso mese di dicembre, presso il Dipartimento di Farmacologia dell'Università di Firenze, il seminario dal titolo: "Le diluizioni ultramolecolari"; relatore il Prof. Pier Francesco Mannaioni, Professore emerito della Facoltà di Farmacia dell'Università di Firenze e studioso di fama internazionale delle diluizioni ultramolecolari.

Il seminario è stata l'occasione per fare il punto sullo stato dell'arte della ricerca scientifica che affronta il settore più difficile dell'omeopatia: la questione del meccanismo d'azione di soluzioni senza più molecole. Hanno partecipato all'evento eminenti farmacologi dell'Università di Firenze insieme a studenti e dottorandi di farmacologia. Sebbene il meccanismo d'azione delle diluizioni omeopatiche extramolecolari sia ancora sconosciuto alcuni punti fermi, ai fini della conoscenza, sono oramai stati tracciati e sono di seguito sintetizzati. Per fare il punto sulla questione vale la pena di ricordare che in Farmacologia si definiscono molecolari le soluzioni a concentrazioni comprese al di sotto di 10 alla -12 molare, mentre si parla di alte diluizioni per diluizioni tra 10 alla -13 e 10 alla -23 molare e di ultra low dose o diluizioni ultramolecolari per diluizioni superiori alla 10 alla -23 molare.
Esistono oggi due filoni di studio delle diluizioni extramolecolari: gli esperimenti sulla degranulazione dei basofili (cui lo stesso Prof.
Mannaioni ha dato più contributi) e gli esperimenti del prof. Rey. Il maggior numero di conferme scientifiche si sono avute per le reazioni dei basofili alla diluizioni ultramolecolari di istamina, esperimenti questi confermati in più università europee: Parigi, Belfast, Firenze, Utrecht. Negli esperimenti è stato ripetutamente confermato che diluizioni ultramolecolari di istamina sono in grado di inibire la degranulazione dei mastociti e dei basofili altamente reattivi, ovvero pre-trattati con siero anti-IgE. Le indagini sono state condotte e riprodotte su conte di più di 700 cellule per campione, dunque con risultati altamente significativi. Non solo, a riprova del fenomeno osservato è possibile dosare la proteina CD63, che viene liberata nel mezzo di coltura dal basofilo attivato e che può essere misurata con il citofluorimetro. A controprova, oltre alle numerose conferme sul potere inibente la degranulazione dei basofili da parte di soluzioni non più molecolari di istamina, si è anche osservato che il riscaldamento a 100 gradi delle colture è capace di annullare sia l'azione delle diluizioni molecolari di istamina che quella della diluizioni extramolecolari. Ma l'effetto prodotto dall'istamina ultra low può anche essere riprodotto con l'impiego di adrenalina a diluizioni 10 alla -23. L'adrenalina ultramolecolare, aggiunta ad una coltura di basofili provenienti da soggetti atopici (IgE sensibilizzati), inibisce la degranulazione degli stessi anche se in concentrazioni tali da non essere più presente neanche una molecola di adrenalina.
Nello stesso esperimento, un'altra eccezionale conferma: l'aggiunta di propanololo (inibitore dell'adrenalina) è in grado di bloccare l'azione della adrenalina sia nelle colture con adrenalina a dosi molecolari che nelle colture con adrenalina a dosi 10 alla -23. Come a dire che il propanololo blocca sia l'azione delle molecole di adrenalina sia l'azione esercitata da soluzioni in cui l'adrenalina c'è stata ma non c'è più per eccessiva diluizione del soluto. Anche gli studi di Rey, pur essendo molto diversi come metodologia di indagine, arrivano, tuttavia, alle stesse conclusioni: rimane informazione dell'effetto farmacologico molecolare anche nelle diluizioni nelle quali non vi è più traccia di molecole. E precisamente, in questi studi si osserva che il litio cloruro congelato a -170 gradi centigradi, quando riportato a temperatura ambiente produce un fenomeno di termoluminescenza sia nelle soluzioni molecolari di litio che in quelle extra-molecolari. Questi fenomeni sono scientificamente osservati e riproducibili. Sta agli scienziati di oggi, o forse più probabilmente a quelli di un domani, trovare la spiegazione compiuta. Ma auspichiamo che sempre più ricercatori accademici abbiano la volontà di proseguire le ricerche in questa direzione.

 

16)Rammento 2014 che svariati tentativi di far espellere metalli tossici ( rilevati in esame urinario)

tramite somministrazioni omeopatiche ha sembre dato esito positivo!

 

Potrei proseguire, ad esempio elencando i dettagli biologici e farmacologiciche rendono ben plausibile la tecnica omeopatica, persino ben oltre la conscienza dei vari detrattori, ma credo che convenga riportarci ad una celebre lettera di JUNG : Conservare tutto inamovibile rientra nelle leggi dell'INCONSCIO quando non VUOLE MAI CAMBIARE NULLA