ANISAKIS un parassita del pesce crudo
Il Parassita ANISAKIS del pesce crudo
Nel pesce crudo in genere, nelle alici ( marinate o sotto sale), nei pesci spatola e nel tonno crudo ( carpaccio ad esempio) puo annidarsi un parassita : Anisakis che è estremamente dannoso per l'ospite. Causa gastroenteriti gravi e complesse, sino a perforazioni intestinali , o più frequentemente subocclusioni intestinali e reazioni immunoallergiche
Uno studio spagnolo riporterebbe molti casi positivi in acciughe e alici , e nel meditterraneo gli anisakis vengono trasportate dai cetacei.
L’istituto Zooprofilattico di Torino ha avviato un progetto di ricerca sulla distribuzione e diffusione di Anisakis nei mari italiani e dalle analisi su alici e sardine è risultato presente nel 7,7% delle alici e nello 0,4% delle sardine». . Sembra ritrovarsi anche nello sgombro, lanzardo, tonno e pesce sciabola: in quest’ultimo, Anisakis è presente praticamente in tutti gli esemplari».
Dalla ricerca spagnola emerge anche che le larve di Anisakis finiscono spesso per migrare ,dall'intestino, nei muscoli dei pesci: questo accresce ulteriormente il rischio di infezione, perché i muscoli sono proprio ciò che mangiamo di acciughe, alici e pesci in genere.
Per evitare il rischio basta cuocere il pesce a 70 gradi (in questo caso, se la temperatura è raggiunta ovunque, il parassita muore) o, per chi vuole comunque mangiare il pesce crudo, questo va prima congelato per almeno 24 ore prima di metterlo sotto sale o marinarlo. Questa pratica è talmente efficace che l’Unione europea richiede il congelamento del pesce per 24 ore prima della preparazione.«Marinatura e conservazione sotto sale sono da considerare a rischio, se non c’è prima il passaggio a meno 20 gradi per 24 ore . L’affumicatura invece è pericolosa solo se effettuata a freddo, a temperature inferiori a 35 gradi».
Sintomi da ANISAKIDOSI
Spesso il parassita muore con i succhi gastrici;Il parassita raramente giunge a maturazione negli esseri umani: di norma viene eliminato spontaneamente entro tre settimane dall’infezione. Se rimane all’interno dei tessuti, finisce per essere rimosso e fagocitato dalle difese immunitarie dell’ospite.
ma...quando prende il sopravvento:
Nei casi gravi il paziente soffre di forte mal di pancia, molto simile a quello dell’appendicite acuta, nausea, vomito e solo in alcuni casi le larve vengono espulse col vomito. Se invece arrivano nell’intestino si ha una grave reazione immunitaria granulomatosa, da una a due settimane dopo l’infezione: i sintomi sono simili a quelli del morbo di Crohn. I sintomi possono manifestarsi da un’ora a due settimane dopo l’ingestione di pesce . Solo occasionalmente febbre. Si va dalla infiammazione di tipo flemmonoso, con possibilità di ulcerazione della mucosa, fino alla perforazione della parete. Sono anche descritti casi di reazioni allergiche a seguito di ingestione di larve di Anisakis spp., con episodi anafilattici con orticaria e angioedema.
Terapia
Generalmente rimozione del parassita dall’organismo, mediante endoscopia o chirurgia.In alcuni casi invece l’infezione guarisce ricorrendo unicamente alla terapia sintomatica,Sono stati infine riportati casi di efficacia di una terapia non chirurgica a base di albendazolo
Concludendo
Comunque la vogliamo intendere, il problema è nel pesce crudo ! Regolatevi e approfondite le vostre indagini personali