CARDO MARIANO e LE SUE PROPRIETA PER FEGATO E NON SOLO
CARDO MARIANO
E' una pianta antichissima e comune in tutti i climi caldi, assolati e secchi. Piuttosto comune in Italia meridionale , nelle sue variazioni selvatiche è anche utilizzato in piatti tradizionali pugliesi e campani.
E anche noto in meedicina ortodossa come " silybum marianum" ( legalon, silliver, cps galeniche etc..) per le sue nampie proprietà terapeutiche. Contiene molti bioflavonoidi ( silibina, isosilibina, deidrosilibina, silidianina, silicristina, ecc..)
La silimarina ( contenuta nel cardo) è oggi la miglior sostanza documentata per la terapia del fegato ed uno degli estratti vegetali più accuratamente ricercati e studiati
Peraltro, tanto per rammentare, è uno dei classici farmaci che gli omeopati utilizzano sin dal 1700
Ricapitoliamo le sue proprietà
-Utilissima nelle nelle disfunzioni epatiche ove è a tutt'oggi uno dei piu vaslidi protettori della cellula epatica.
-La silimarina ha dimostrato un effetto protettivo contro molti tipi di tossine chimiche, incluso l'alcool.
-Accelerare la rigenerazione delle cellule epatiche danneggiate. Studi clinici hanno confermato l'utilità di estratti standardizzati di cardo mariano in casi di intossicazione del fegato, cirrosi, e altre malattie croniche del fegato relative all'abuso di alcool. Utile anche nella cirrosi epatica e steatosi
-proprietà antiossidanti prevenendo così la ossidazione dei lipidi e la distruzione delle membrane nelle celule
-Antidoto ( efficace?) per l'avvelenamento da Amanita Phalloides e tossine velenose da funghi (impedisce l'accesso dellle tossine al fegato per inibizione recettoridi membrana) Il trattamento endovenoso con un derivato solubile della silibinina è attualmente un importante fattore salvavita nella terapia standard di casi di avvelenamento da Amanita phalloides.
-E' stato dimostrato che la silimarina inibisce la produzione di lecotriene con effetto antiinfiammatorio e antibiotica.
-Tonificante e indiretto normotensivo
- colagogo - agisce sul fegato e sui sistemi di disintossicazione grazie alla sua abilità di stimolare lo svuotamento della cistifellea e il flusso di bile nel duodeno.
- agisce come antiossidante, con un controllo del danno da radicali liberi molto maggiore che la vitamina E attivando l'attività del Super Oxide Dismutase (SOD), che agisce come spazzino dei radicali liberi. In presenza della silibinina occorre meno glutatatione ( detossicante fondamentale umano)
- galattogeno nelle puerpere ( per riattivazione metabolica generale)
-allevia i crampi, cefalee e i dolori mestruali ( risale la pressione)
- cura i mal di testa associati al ciclo mestruale
-riequilibra gli ormoni femminili (estrogeni)
- effetto emolliente nel curare la pleurite
- antiemorragico - conosciuto fin dall'antichità per questa proprietà
- diuretico - facilita l'eliminazione do tossine attraverso l'urina
-silandrina, interferirebbe con la sintesi dei trigliceridi ( contrasta forse la resistenza insulinica?)
-Risultata essere un modulatore della pompa ATP e riattiva il nutrimento intracellulare -Si puo utilizzare per contrastare le intossicazioni alcoliche. -recentemente è stato somministrato ai malati di cancro sottoposti alla chemioterapia per ridurre gli effetti collaterali sia dei farmaci che delle reazioni tossiche metaboliche ( ma questo è un discorso ampio che coinvolge tutto il sistema depurante) -Si sta studiando il suo effetto terapeutico su colesterolo e resistenza insulinica
Precauzioni d'uso
Può avere un blando effetto lassativo dovuto alla stimolazione della cistifellea. E' una sostanza importante e complessa dai molteplici effetti va utilizzata con l'assistenza del proprio medico.
Concludendo : ritengo che il perno della sua sua azione sia quale ANTIOSSIDANTE probabilmente in seguito ad una ( bichimicamente non approfondita) capacità di ATTIVAZIONE del METABOLISMO CELLULARE altrimenti tutte queste sue funzioni non sarebbero spiegabili
Qualsiasi articolo, da me pubblicato, su sostanze naturali ricerche o argomenti scientifici è informativo, va ricontrollato dal lettore, può venire superato da ulteriori ricerche e non costituisce una proposta terapeutica specifica sostitutiva a quella del medico curante.