DARSI UN FUTURO
QUARDARE AL FUTURO
DARSI UN FUTURO
PENSARE AL FUTURO
Tantopiù in questo Momento in cui se ne parla molto , è bene elaborare quale sia il senso antropologico-psicoanalitico-esistenziale del “darsi un futuro”.
Ossia
Non è concetto che si riferisce esclusivamente al dopo catastrofi, ma un pensare usuale.
Frase tibetana: “RISPLENDI ANCHE NELLA BUFERA”.Quindi cerca di dare un futuro alla tua vita qualsiasi cosa avvenga
Evolvi sia nelle situazioni normali che in quelle catastrofiche; impegnati sempre verso pensieri migliori e che creino valore esistenziale!
Vediamo un punto di vista psicoanalitico
La terza forma di psicologia (dopo Freud e Jung) è quella di FRANKL (logoterapia) e si basa sulla necessità di dare un senso ed uno scopo alla propria esistenza.
Sposa felicemente la psicoterapia TRANSPERSONALE (molti cofondatori: Assagioli, Jung, Maslow) ossia dare spazio e scopo al Sè ossia la compnente di noi che si propone oltre la vita stessa . Possiamo anche vederla in termini spirituali.
Il “senso della vita” è renderla progettuale persino oltre l’esistenza stessa e implica un “sognare la realtà migliroe” anche nelle peggiori situazioni esistenziali
Vediamo un punto di vista antropologico
Immaginiamo un essere umano nudo in una foresta misteriosa. Non ha strumenti biologici per sapersi adattare all’ambiente ostile. Non abbiamo ali, zanne, unghie feline, forza animalesca. Senza una continua evoluzione adattativo-esistenziale non possiamo sopravvivere all’ambiente naturalie in cui siamo nati. Possiamo anche ritenerci “innaturali” visto che senza cambiare tutto intorno a noi semplicemente moriremmo.
La vita umana antropologico-esistenziale è dunque una eterna necessità evolutiva ove il restare fermi, il rinunciare, il rassegnarsi, il non cambiar emai nulla è sinonimo di pericolo di morte.
Vediamo un punto di vista buddista
Immaginiamo di camminare in una palude ostile. Possiamo convincerci che c’è solo e soltanto la palude nella nostra vita. Molto più probabile che “qualcuno” a furia di farci vedere solo il peggio della palude ci convince a rassegnarci all’ineluttabile ed all’assenza di un qualsiasi futuro migliore.
Il buddismo rammenta che nella palude cresce il fiore del LOTO . Sacro in tutta l’Asia in quanto simbolo della potenziale evoluzione di tutto. Affonda radici nel fango, ma si eleva con fiori e semi puro e incontaminato.
Vale a dire che sia nella buona che nella cattiva sorte è compito individuale proseguire a evolvere e “creare qualcosa di buono e positivo” anche nelle peggiori condizioni di vita ed ecco quindi che non crederò all’idea che la palude è solo nefandezza e morte e proseguirò il mio cammino fiducioso in me e nel bene del mio futuro.
Conclusione
Gli eventi intorno alla nostra esistenza possono essere buoni o cattivi ma noi abbiamo sempre la imrorogabile necessità biologica di guardare sempre in avanti verso un qualsiasi futuro possibile e mai fermarci in contemplazione dei lutti del passato o del presente.
Risplendi nella bufera!!